📖Mie Magnifiche Maestre

✍️ Fabio Genovesi

    Mondadori


💙🌼Siamo certi che quel che i nostri occhi percepiscono sia tutto quello che c’è da vedere?  E se qualcosa ci sfuggisse? 

E se esistesse qualcosa di non tangibile ai nostri occhi, ma non per questo meno reale e importante di quel che è visibile?

Forse basterebbe imparare a guardare oltre...
oltre gli occhi,
oltre le sovrastrutture,
oltre il sentire e pensare comune per immergersi in un altrove,
oltre lo spazio e il tempo.

 
💙🌼E se gli occhi con cui osserviamo il mondo e talvolta anche noi stessi, i criteri con cui lo giudichiamo e ci giudichiamo, fossero menzogneri e ci portassero semplicemente a eliminare quel che sembra appannato e a giudicare quel che ci acceca? 


💙🌼Mie Magnifiche Maestre, così come più volte raccontato dall' autore nelle interviste, ha chiesto lui di essere scritto bussando ininterrottamente al suo cuore con una certa prepotenza, tanto da interrompere quel che nel mentre stava scrivendo; proprio come un sogno ricorrente che notte dopo notte si palesa, frapponendosi tra la veglia e il sonno, tra il conscio e l'inconscio, mostrando memorie, emozioni, istanti di vita passata e già vissuta, impossibili da ingabbiare nell'oblio. 


💙🌼A una settimana dal suo 50esimo compleanno, ecco che le notti di Fabio si popolano di sogni le cui protagoniste sono loro, le donne importanti della sua vita, che così come stelle del firmamento, anno dopo anno un tempo e notte dopo notte ora, tornano per illuminare e tracciare la via e la vita del piccolo e poi giovane e poi adulto Fabio.

Donne maestre di amore, di dolcezza e briosa tenerezza, che lo hanno tenuto per mano in vita e che oggi, oltre il limite apparente della morte, ancora sono lì al suo fianco a ridosso di quel compleanno dai numeri importanti, ma che per Fabio è arrivato quasi senza preavviso destabilizzandolo, un po’ come accadde a Gregor Samsa delle Metamorfosi di Kafka, che senza motivo alcuno si risvegliò insetto.


💙🌼Le sue nonne, le sue zie biologiche, le sue zie elettive, la mamma, uno stuolo di donne che gli raccontano cose ed eventi, gli dicono di curare le ortensie, di non esagerare ma soprattutto di dare valore a tutto e non prendere sul serio niente.
Maestre senza cattedra, le cui uniche lezioni impartite sono l’esempio offerto a tracciare la strada e quella mano da stringere ad alleviare le difficoltà, con l'unica consapevolezza che è molto più importante vivere... che capire!

Conosceremo Isolina, la zia Gilda, Irene, Benedetta, Azzurra, Violetta e lei... la cui identità avrete svelata solo leggendo il finale di questo romanzo dalle innumerevoli emozioni, in un narrare di normalità, di eroismo silenzioso, di donne semplici che non fanno e non faranno mai notizia, che nessuno mai ricorderà se non chi le porta nel cuore, che non hanno mai sgomitato per i riflettori e mai lo faranno pur vivendo in un’ombra silenziosa, insegnando l’umile e semplice vivere della quotidianità di provincia.

Un permanere, il loro, costantemente in ombra a cui Fabio con malinconica tenerezza dona luce, che non acceca, ma che si fa scintilla e ispirazione solo a chi ha occhi puri in grado di vedere tanta meraviglia.

E di lì così come una pioggerellina estiva, una serie di pensieri e riflessioni scenderanno morbidi, fino a condurre il lettore verso un finale dove le emozioni in tempesta usciranno danzando tra le pagine, abbracciandolo.


💙🌼Bisognerebbe ora chiedersi però chi è che stabilisce che i sogni non siano essi stessi realtà.
Una cosa è certa: è questa la realtà in cui l’autore ci fa immergere con questo romanzo, in cui gioca col giorno e con la notte, con i silenzi e le parole; in cui mescola incanto a ironia, sorrisi a lacrime, ricordi ed emozioni, riflessioni e consapevolezze di un essere e non essere, di passato che si tinge di futuro per poi disvelarsi e svestirsi di fluire quotidiano, verso un morbido risveglio di intima consapevolezza.


💙🌼 Una scrittura un po' prosa un po' poesia, uno stile che rallenta e spesso divaga, che se ne frega del comune vivere e pensare andandosene felice per la sua strada, talvolta lento come una tartaruga, talvolta rapido come una volata in bicicletta, che scala e supera i tornanti dell'ovvietà facendosene beffa intento a mostrare il lato più polveroso e molto spesso ignorato, di quelle medaglie che il mondo e chi lo popola si ostina a far vedere sempre e solo da unica faccia.


💙🌼Il suo narrare a tu per tu con se stesso e con la vita, il suo rovesciare sempre l'ovvio dando nuove opportunità e nuovi significati a ogni cosa, il suo capovolgere il comune pensare e sentire, il suo non categorizzare ma ammettere la possibilità del tutto e il contrario di tutto, lo rende un autore che personalmente farei patrimonio dell'umanità!😅

Fabio ci racconta il mondo che si è soliti non vedere, ci mostra le cicale e le formiche con altre vesti, ci spinge all'incontro con le emozioni quelle vere, che proprio per essere tali sono quelle che solo i più coraggiosi sanno affrontare e accogliere, perché in grado di lasciarsi andare al fluire delle cose.
Un po’ come col Calamaro Gigante: se non lo hai mai visto, non è detto che non esista!


💙🌼Così come i sogni, così come le persone a noi care che una volta morte non esistono più. Ma chi lo ha detto?
Le sue donne ogni notte si sono mostrate a lui e ogni notte gli hanno donato una briciola di realtà che non solo gli ha riempito il cuore di amore, ma si è anche poi rivelata reale, tanto quanto le cose che si vedono con gli occhi.


💙🌼Un libro che ti accarezza l'anima con il calore dei ricordi e ti fa il solletico al cuore col suo umorismo spassoso, mostrando con una semplicità a dir poco disarmante quanto poi serva davvero poco per essere felici e liberi per davvero: un mucchietto di sogni appesi a uno spicchietto di luna e tanto stupore con cui viverli e raccontarli, proprio come lui stesso ci dice:

"L'unica libertà che permette a noi di volare sono i sogni.
Senza sforzo, senza costo, senza limite alcuno che non sia l’immaginazione.
Con i sogni puoi volare, come le rondini nel cielo d’aprile."